Irpinia Bianco DOC “Grande Cuvée Luigi Moio” 2020 – Quintodecimo

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Brand: quintodecimo
Annata: 2020
Denominazione: Irpinia DOC
Vitigni: greco 40%, falanghina 20%, fiano 40%
Alcol: 14%
Formato: 0.75l
Allergeni: Solfiti
Temperatura di servizio: 10/12 °C
Tipologia: Bianco
Abbinamenti: Primi di pesce, Secondi di pesce
Consumo ideale: 2022/2028
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Descrizione

Irpinia Bianco DOC “Grande Cuvée Luigi Moio” 2020 – Quintodecimo

NOTE DI DEGUSTAZIONE

Giallo paglierino alla vista. Al naso si avvertono tocchi di frutta esotica, arricchiti da sentori spiccatamente minerali. Entra in bocca con un sorso definito e fasciante, decisamente aromatico e dotato di ottima persistenza.

ABBINAMENTI

Ottimo con i primi e i secondi piatti a base di pesce.

La “Grande Cuvée Luigi Moio” nasce dall’unione dei tre vitigni bianchi più rappresentativi della Campania, greco, falanghina e fiano, che all’interno della gamma realizzata da Quintodecimo sono già prodotti nella versione mono-varietale. In questo Irpinia Bianco DOC ciascuno dei varietali assemblati fornisce un contributo superiore alla loro semplice somma, creando le condizioni per un’amplificazione olfattiva e gustativa della beva, donando maggiore longevità al sorso. Dopo la raccolta, rigorosamente manuale in piccole cassette da 15 kg, i grappoli d’uva vengono sottoposti a pressatura soffice. La fermentazione avviene per il 60% in barriques nuove di rovere francese e per il 40% in serbatoi di acciaio inox ad una temperatura compresa tra 18 e 20 gradi. Al termine della fermentazione il vino affina per otto mesi sui lieviti, di cui sei dopo l’assemblaggio dei tre vini mono-varietali. Dopo l’imbottigliamento, le bottiglie riposano per altri due anni in posizione orizzontale nei caveaux della cantina, affinché il tempo completi l’opera, permettendo al vino di raggiungere la propria espressione più completa. Assolutamente da provare!

“Il grande vino è una fusione perfetta tra scienza e poesia, tra il misurabile e l’imponderabile. È essenzialmente bello. È un’opera d’arte. Una sorta di trasfigurazione della materia prima. Esso nasce dal mosto come una statua nasce dalla pietra e chi realizza un grande vino, è colui che scava nella pietra, avendo già in mente il risultato finale. Ovviamente per fare questo deve possedere solide basi scientifiche. Deve avere il controllo dell’intero ciclo, attraverso il possesso di cognizioni più varie, dalla conoscenza del suolo, alla fisiologia dell’uva, dai processi biochimici alla base della trasformazione dell’uva in vino ai meccanismi della percezione sensoriale. Questi concetti costituiscono l’essenza del mio modo di vivere il vino. È con queste convinzioni che nel 2001 mia moglie Laura ed io abbiamo fondato Quintodecimo.” È così che Luigi Moio descrive la sua avventura nel mondo del vino, percorso iniziato molti decenni prima nella storica azienda vitivinicola del padre, tra le più importanti figure del Falerno, sempre in Campania. Una cantina esemplare, realtà che negli anni ha dimostrato quanto di buono sia possibile realizzare nel cuore dell’Irpinia con il Fiano di Avellino, il Greco di Tufo, il Taurasi. Non è un caso: Luigi e la moglie Laura seguono da vicino ogni fase del processo produttivo, in particolare entrambi non possono fare a meno di avere una particolare attenzione per tutto ciò che avviene in vigna, splendidi appezzamenti curati come giardini. È lì che nascono i loro vini, bianchi e rossi di straordinario valore, espressioni del terroir come pochi altri in zona. Eleganti e longevi, vini che hanno trovato quell’armonia che caratterizza solo i più grandi. Vini tutti da provare.

 

Informazioni aggiuntive

Peso 2 kg
Dimensioni 10 × 10 × 30 cm
Brand

Quintodecimo

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