Irpinia Aglianico DOC “Terra d’Eclano” 2019 – Quintodecimo

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Descrizione

Irpinia Aglianico DOC “Terra d’Eclano” 2019 – Quintodecimo

NOTE DI DEGUSTAZIONE

Rosso rubino scuro. Al naso esprime bei profumi di frutti di bosco, prugne, liquirizia, caffè. Al palato presenta una struttura avvolgente con tannini morbidi e setosi e un lunghissimo finale in cui prevale un’elegante freschezza minerale su note balsamiche e speziate.

ABBINAMENTI

A tutto pasto, si abbina a ricchi primi a base di pasta ripiena, a carni arrosto e in umido, a formaggi di media stagionatura.

Tutti i rossi di Quintodecimo nascono dalla varietà simbolo del territorio, l’aglianico. La volontà è quella di ricondurre i vini alla vigna che li ha generati, in modo da far esprimere al massimo il concetto di terroir che spiega con grande efficacia come l’uva sia il risultato dell’interazione tra l’ambiente che circonda ogni singola vite, la pianta stessa e il lavoro dell’uomo. Il Terra d’Eclano di Quintodecimo nasce dalle uve provenienti da cinque distinti vigneti di proprietà interamente vitati ad aglianico. Un rosso seducente e raffinato, la cui maturazione avviene in barrique per metà nuove per circa 12 mesi e che nel bicchiere svela la quintessenza di questo vino così caratteristico grazie a belle note fruttate e lievemente speziate. Un rosso delizioso, la cui elevata complessità e la profonda struttura lo portano a migliorare con il passare degli anni se ben conservato in bottiglia.

“Il grande vino è una fusione perfetta tra scienza e poesia, tra il misurabile e l’imponderabile. È essenzialmente bello. È un’opera d’arte. Una sorta di trasfigurazione della materia prima. Esso nasce dal mosto come una statua nasce dalla pietra e chi realizza un grande vino, è colui che scava nella pietra, avendo già in mente il risultato finale. Ovviamente per fare questo deve possedere solide basi scientifiche. Deve avere il controllo dell’intero ciclo, attraverso il possesso di cognizioni più varie, dalla conoscenza del suolo, alla fisiologia dell’uva, dai processi biochimici alla base della trasformazione dell’uva in vino ai meccanismi della percezione sensoriale. Questi concetti costituiscono l’essenza del mio modo di vivere il vino. È con queste convinzioni che nel 2001 mia moglie Laura ed io abbiamo fondato Quintodecimo.” È così che Luigi Moio descrive la sua avventura nel mondo del vino, percorso iniziato molti decenni prima nella storica azienda vitivinicola del padre, tra le più importanti figure del Falerno, sempre in Campania. Una cantina esemplare, realtà che negli anni ha dimostrato quanto di buono sia possibile realizzare nel cuore dell’Irpinia con il Fiano di Avellino, il Greco di Tufo, il Taurasi. Non è un caso: Luigi e la moglie Laura seguono da vicino ogni fase del processo produttivo, in particolare entrambi non possono fare a meno di avere una particolare attenzione per tutto ciò che avviene in vigna, splendidi appezzamenti curati come giardini. È lì che nascono i loro vini, bianchi e rossi di straordinario valore, espressioni del terroir come pochi altri in zona. Eleganti e longevi, vini che hanno trovato quell’armonia che caratterizza solo i più grandi. Vini tutti da provare.

 

Informazioni aggiuntive

Peso 2 kg
Dimensioni 10 × 15 × 30 cm
Brand

Quintodecimo

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